Varrassi e Asl, si profila una causa di lavoro

TERAMO – L’ex direttore generale della Asl, Giustino Varrassi, potrebbe intentare una causa nei confronti del suo ex datore di lavoro, Gianni Chiodi, nel suo ruolo di presidente della Regione Abruzzo. Lo fa chiaramente intendere al telefono, quando riferisce di una lettera inviata circa una ventina di giorni fa alla direzione regionale sanità Abruzzo in cui chiede spiegazioni sui motivi della mancata riconferma alla guida del’azienda sanitaria: «Ho soltanto chiesto chiarimenti, non avendo mai ricevuto nemmeno una lettera – spiega Varrassi -, sulla mia non riconferma. Tutto qui. E’ ovvio che a seconda della risposta, che ho chiesto mi venga inviata entro un mese, valuterò con i miei legali quale strada percorrere». Che in caso non arrivi o non sia ‘soddisfacente’ per l’ex dg, potrebbe spianare la strada di un ricorso, al Tar o al giudice del lavoro. Varrassi sulla questione è chiaro: «Io credo di aver ricevuto un danno. Quando accettai la proposta della Regione, lascia l’Università e mi misi sul mercato del lavoro dirigenziale che ha delle regole che vanno rispettate». Dunque, tempi brevi per sciogliere l’enigma sulla possibile querelle che potrà nascere tra le due parti. Varrassi dalla sua fa ‘pesare’ la conferma ricevuta a metà mandato dalla stessa giunta regionale che poi lo ha revocato, nonostante il bilancio conclusivo del mandato parli di una Asl con un consuntivo positivo di oltre 60 milioni di euro. Numeri sui quali farà leva l’ex dg. Insomma, all’indomani della nota della Cgil che ha costretto il Governatore a chiarire la posizione della Regione sulla paventata illegittimità della nomina del successore di Varrassi, Rolleri, all’orizzonte si profila un’altra spina per la poltrona di massimo responsabile della Asl teramana.